Good Life

05.10.2016

Centinaia di ordini del giorno, le opposizioni in fermento, e tre sedute consiliari di fila. Nell’aula del V municipio è il caos. Oggetto del contendere il cinema l’Aquila e la pre gestione data in mano al parlamentino con una procedura che sta facendo discutere da settimane. Il bando di gara per l’affidamento definitivo ci sarà, come stabilito dalla delibera di giunta capitolina approvata il 30 settembre, al termine di un processo di partecipazione della durata di 75 giorni che prevede una serie di incontri pubblici, dai quali scaturirà un “documento di partecipazione”. Nel frattempo però la struttura verrà anche riaperta. Da chi? Il municipio insieme al dipartimento Cultura vaglierà i progetti presentati, sulla carta, da chiunque, come si legge sul sito del Comune: “Coloro che vogliono partecipare alla programmazione degli eventi al Nuovo Cinema Aquila possono inviare il loro contributo al seguente indirizzo di posta elettronica: presidenza.mun05@comune.roma.it”. Ma il timore è che la cerchia sia troppo ristretta. E che nei fatti la procedura si traduca in assegnazioni dirette. Al momento è già in programma la prima serata di eventi, per venerdì 7 ottobre, organizzata dal gruppo Scca (Spazio Comune Cinema Aquila), un elenco di realtà del quartiere e non solo in gran parte provenienti dal mondo dei centri sociali. Dall’Ex Snia allo Scup, dal comitato Pigneto Prenestino al Rialto, dal circolo Arci Dal Verme a Link, coordinamento universitario. Le stesse realtà che hanno affiancato il presidente in una serie di assemblee dove, tra agosto e settembre, si è discusso del futuro del cinema. I criteri di selezione dei progetti non sono mai stati specificati, ma il presidente Giovanni Boccuzzi ha assicurato che chiunque può proporre e proporsi. E soprattutto che nessuna delle realtà organizzatrici che prenderanno parte a questa fase preliminare potrà godere di vie preferenziali nel bando definitivo, come più volte ribadito dall’assessore alla Cultura, Luca Bergamo. Rassicurazioni insufficienti per le forze politiche di opposizione, più che compatte nella battaglia d’Aula. Non solo non piace la scelta di una fase transitoria di riapertura con dinamiche per qualcuno poco trasparenti. Nel mirino c’è anche il confronto, assente a livello municipale perché la delibera per il cinema è passata direttamente da palazzo Senatorio. “Denunciamo la mancanza di trasparenza e di legalità. La maggioranza a 5 stelle avoca a sé la gestione provvisoria del cinema in attesa del bando comunale, negando ogni confronto democratico con le opposizioni e con la loro proposta, votata ma poi disattesa, di inquadrare detta riapertura nel più generale progetto di un distretto del cinema, a reale salvaguardia del Pigneto” scrivono in nota Fdi, lista Marchini, Pd, Noi con Salvini. Tutte le opposizioni. “A testimonianza concreta di quanto espresso è la bocciatura degli ordini del giorno che riguardano la trasparenza e la legalità in ogni atto amministrativo sul cinema Aquila. Il presidente Boccuzzi pare più impegnato in quella che riteniamo una promessa elettorale a favore di chi lo ha sostenuto, mentre la sua maggioranza mette il bavaglio alle opposizioni”. Il minisindaco risponde a stretto giro: “E’ chiara la volontà di fare ostruzionismo, stanno volontariamente bloccando i lavori delle Commissioni, costringendoci a infinite sedute di Consiglio. La decisione sul cinema l’Aquila è stata già presa dal Comune di Roma”.

In collaborazione con: romatoday