Good Life

09.08.2016

Anche d’estate l’attività del centro culturale Elsa Morante continua. Da qualche giorno, seppure con un po’ di ritardo rispetto allo scorso anno, è ripresa la programmazione dell’arena estiva il cui termine è previsto per il 31 agosto. Dopo quella data, il centro dovrebbe continuare a restare in funzione grazie all’impegno di volontari, delle associazioni territoriali e del Consiglio di Quartiere. Lo schema, ereditato dalla Giunta Santoro, potrebbe essere replicato dall’attuale squadra di governo. Ma il condizionale però è d’obbligo. La storia dell’Elsa Morante, negli ultimi anni,è stata infatti affidata più alla buona volontà che alle capacità amministrative del Campidoglio.

UN BALUARDO – Per garantire il buon funzionamento del centro, la Consulta della Cultura sta reclamando un’inversione di rotta. Scrivendo alla Sindaca, al Presidente D’Innocenti ed agli uffici tecnici del Municipio IX, la Consulta ha definito la struttura “l’unico baluardo culturale di un territorio vastissimo”. Pertanto l’importanza attribuita all’Elsa Morante è tale da far seguire “con trepidazione” la vicenda relativa alla sua assegnazione. “Tale spazio è rivendicato con forza dai cittadini e si ritiene vada loro reso per la fruizione della Cultura – scrive Filippo Cioffi, neopresidente della Consulta – il teatro deve poi intendersi come spazio, dove le coscienze possono formarsi aldilà della famiglia, la scuola e la vita sociale”.

IL BANDO RICHIESTO – Il teatro cui si fa riferimento, è l’unico edificio del centro culturale che è rimasto inutilizzato. Mancano alcuni permessi necessari alla sua messa in esercizio. E, nonostante la sua inaugurazione risalga al 2011, il problema si è trascinato fino ad oggi. “ Si richiede di valutare e considerare la possibilità di predisporre un bando pubblico per la gestione del Centro Elsa Morante e del suo teatro, previo adeguamento tecnico” propone oggi la Consulta della Cultura. L’obiettivo è di renderlo così fruibile “già a partire dal termine della programmazione dell’area estiva, prevista per il 31 agosto 2016”. A beneficiarne sarebbe una popolosa comunità. Fatta di cittadini e di realtà locali che, costituendosi in associazione temporanea d’impresa, potrebbero assumere la gestione degli spazi. Mettendoli così “l’unico baluardo culturale”, per dirla con Cioffi, a servizio di un “territorio vastissimo”.

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