Good Life

18.01.2017

Alcuni ricercatori dell’università inglese di Hull hanno presentato i risultati preliminari di uno studio sulla dieta orientale al meeting annuale della Società di endocrinologia, facendo notare come la dieta asiatica possa apportare dei notevoli benefici all’organismo.

Secondo la ricerca, la soia e i suoi isoflavoni, ovvero le sostanze estratte dalle proteine del legume, hanno una struttura simile agli estrogeni, gli ormoni sessuali femminili che contrastano l’osteoporosi e che, con l’arrivo della menopausa, non vengono più prodotti dall’organismo, reso perciò vulnerabile.

Per dimostrare quanto affermato, gli scienziati hanno condotto uno studio su un campione di 200 donne nella prima fase della menopausa. Per sei mesi le donne sono state divise in due gruppi: uno che ha seguito una dieta ricca di soia e l’altro che ha avuto anche un supplemento giornaliero di 66 milligrammi di isoflavoni. Il secondo gruppo è risultato avere una maggiore resistenza ossea e inoltre, gli isoflavoni sono risultati essere anche un ottimo alleato per la prevenzione di malattie cardiovascolari.

“Abbiamo scoperto che le proteine di soia e gli isoflavoni sono un’opzione sicura e efficace per migliorare la salute delle ossa durante la prima fase della menopausa” ha spiegato Thozhukat Sathyapalan, uno degli autori dello studio, che ha aggiunto: “L’azione della soia sembra simile a quella dei farmaci contro l’osteoporosi”.

Mediamente le donne asiatiche consumano 66 mg di soia al giorno e in quelle aree si registrano molti meno casi di osteoporosi rispetto ai paesi occidentali dove il consumo giornaliero varia tra i 2 ai 16 mg.

In collaborazione con:

 romatoday