Good Life

20.04.2016

In occasione della giornata della salute della donna, istituita dal ministro Beatrice Lorenzin, venerdì 22 aprile partirà il progetto “Mimosa”,  sostenuto da Federfarma Roma e dal Ministero della Salute. L’iniziativa mira a dare a tutte le donne che hanno subito violenza fisica, psicologica o economica, l’aiuto necessario per tornare a vivere una vita normale grazie alla collaborazione con associazioni e specialisti. Il progetto consiste nella distribuzione in tutte le farmacie romane e della provincia di brochure dove sarà possibile trovare informazioni utili, contatti di associazioni, consigli, centri antiviolenza e specialisti pronti ad aiutare chiunque ne abbia bisogno.

«Mettemmo le brochure in un angolo appartato della farmacia – racconta Angela Margiotta, presidente di Farmaciste Insieme – e dopo circa un mese finirono tutte. Le donne volevano essere aiutate, mantenendo l’anonimato. Capimmo che l’idea era piaciuta». La presidente Margiotta, ideatrice del progetto, spiega le prime fasi dell’iniziativa sperimentata a Napoli, per la prima volta due anni fa, con la collaborazione della rete Vision (Victimology Support International Observatory & Network).  Il sociologo Ferdinando Tramontano, presidente di Vision, sostiene l’importanza di riuscire a prevenire tali fenomeni di violenza diffusa, sviluppando delle politiche di contrasto anche grazie alle informazioni utili ottenute dai Centri Antiviolenza coinvolti nel progetto.

Federfarma Roma ha sposato “Mimosa” e ha deciso di portarla nella capitale per aiutare le donne del territorio laziale che sono in difficoltà. Il Lazio si trova in cima alla classifica nazionale delle regioni per casi di violenza sulle donne. «Un fenomeno a cui non viene data la giusta importanza – spiega Vittorio Contarina, presidente Federfarma Roma –, abbiamo creduto fin da subito in questa iniziativa e il Patrocinio del Ministero darà la forza necessaria a ‘Mimosa’ per imporsi anche nel resto del nostro paese».

In Italia le donne vittime di violenza sono 7 milioni. Chi subisce questo tipo di trauma ha grandi difficoltà non solo a sporgere denuncia, ma anche semplicemente a parlare con qualcuno. «Molto spesso le donne non hanno una percezione oggettiva della violenza subita – ha sottolineato il ministro della Salute Lorenzin –, per la vittima diventa una condizione normale il maltrattamento. Avere un primo approccio nella farmacia è importante, poi ci deve essere una presa in carico in una rete protetta che segua la donna e i figli».