Good Life

04.04.2017

Per prevenire la malattia parodontale è utile assumere due kiwi al giorno: lo dice uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Pisa che ha recentemente ottenuto il prestigioso HM Goldman Prize 2017 assegnato dalla Società italiana di Parodontologia e Implantologia.

Il lavoro scientifico (“The effect of twice daily kiwifruit consumption on periodontal and systemic conditions before and after treatment: A randomized clinical trial”) vede come primo autore il professor Filippo Graziani, docente del dipartimento del dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell’area critica e del Centro interdipartimentale di ricerca “Nutraceutica e alimentazione per la salute” dell’Università di Pisa.

Gli autori oltre a Graziani sono Nicola Discepoli, Stefano Gennai, Dimitra Karapetsa, Marco Nisi, Lea Bianchi, Mario Gabriele della Odontoiatria di Pisa e Martijn Rosema e Ubele Van der Velden dell’ACTA di Amsterdam.

“In questa ricerca, sperimentata su due gruppi di pazienti, si è evidenziato il ruolo dell’assunzione giornaliera di due kiwi nella prevenzione della malattia parodontale – spiega il professor Graziani – Questa abitudine ha infatti determinato una riduzione significativa del sanguinamento gengivale rispetto ai pazienti che non assumevano i kiwi continuando così le loro abitudini alimentari consuete. È un dato importante in quanto costituisce uno dei primi esempi di applicazioni nutraceutiche al campo dell’odontoiatria in generale e a quello della parodontologia in particolare”.

I ricercatori precisano che l’effetto benefico del kiwi è stato riscontrato nella fase di pretrattamento parodontale, che consta nella pulizia delle radici sotto le gengive: “L’intervento da parte di noi odontoiatri è comunque fondamentale per curare la parodontite. L’assunzione di kiwi aiuta a ridurre l’infiammazione e il distacco di gengive e denti, ma i trattamenti di decontaminazione sono comunque necessari per contrastare l’avanzamento della malattia”.

L’HM Goldman Prize, insieme al Robinson Award dell’American Academy of Periodontology nel 2013 e al Jaccard Prize della European Federation of Periodontology nel 2017, va a completare il trio dei premi di ricerca più prestigiosi al mondo nel campo della parodontologia.

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 romatoday