Good Life

06.04.2017

Più di un miliardo di compresse di Viagra vendute in 18 anni, circa 86 milioni in Italia, acquistate e usate almeno una volta nella vita da 40 milioni di uomini nel mondo. Anche in Italia, al secondo posto in Europa, con la Lombardia in testa, seguita da Emilia-Romagna, Toscana e Liguria, è stato un vero boom: circa 1 miliardo di compresse vendute in 18 anni.

Oltre 6 milioni, 12 al minuto, solo nel 2013: ovvero una media di quasi una pillola ogni due maschi italiani over 40 (437 compresse ogni 1.000 uomini), con età media 50-55 anni. La Lombardia è in testa con oltre un milione di compresse acquistate nel 2013, segue l’Emilia-Romagna con 588, vendute per lo più a Piacenza e Rimini, seguita dalla Toscana (563 compresse ogni 1.000 over40), soprattutto a Livorno, e dalla Liguria (546 ogni 1.000). La Regione dove si consuma meno è la Basilicata con solo 230 pillole blu ogni 1.000 over 40, restano in coda alla classifica le città del Sud Italia, i cui consumi si attestano su valori al di sotto della media.

E’ questo l’identikit numerico e regionale del capostipite dei farmaci contro la disfunzione erettile diffuso all’evento di “Pianeta Uomo” che si svolge nell’ambito congresso nazionale della Società Italiana di Urologia, in corso a Venezia fino al 18 ottobre. Numeri che si sommano, naturalmente, anche ai fratelli più giovani, arrivati sul mercato negli anni successivi. Un successo però dal doppio volto: da un lato lo “smascheramento” di un fenomeno nascosto fino a quel momento, quello della disfunzione erettile, che è in realtà una vera patologia, con un cambiamento radicale nelle abitudini degli uomini italiani. Dall’altro la nascita di un “fenomeno” sociale con tutti gli eccessi che questo comporta: dall’abuso, alla vendita illegale anche tra i giovani, alla perdita della percezione che non si è di fronte ad un afrodisiaco, ma ad un farmaco vero che deve essere prescritto dal medico ed è un indicatore, nella maggior parte dei casi, di altre malattie.

“La disfunzione erettile – dice Vincenzo Mirone, Professore Ordinario di Urologia dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e segretario generale della Società Italiana di Urologia – è un problema sempre più giovane e diffuso. Le ultime stime e le visite effettuate presso gli ambulatori specialistici di urologia e andrologia, mostrano che un uomo su 4 con problemi di erezione ha oggi meno di 40 anni. Nella maggior parte dei casi la disfunzione erettile è dovuta a un pessimo stile di vita ed è un sintomo di problemi di salute anche più gravi”.

“Complici di questo abbassamento di età – precisa Giuseppe Morgia, direttore della Clinica Urologica dell’Università di Catania e responsabile di Pianeta Uomo – sono diversi fattori di rischio della modernità: la scarsa qualità del sonno e del riposo, su cui pesano anche i chili di troppo, la costante connessione al web e la conseguente idealizzazione di maschi dalle super prestazioni, comportamenti e stili di vita sbagliati, tra cui l’abuso di stupefacenti e alcool che hanno un impatto rilevante sulla salute, compresa quella sessuale. E proprio sulla promozione di stili di vita sani è impegnato dal 2013 il progetto educazionale Pianeta Uomo”.

“Il sildenafil – aggiunge Francesco Scaglione, professore di Farmacologia Clinica, Scuola di Medicina, Università degli Studi di Milano – è stato il primo farmaco per la disfunzione erettile, le cui potenzialità, nonostante i farmaci che ad esso sono seguiti, restano ancora fra le più apprezzabili. Infatti Tadalafil che ha seguito Viagra a breve distanza, ha mostrato una lunghissima emivita ma un inizio dell’azione più lento; Verdenafil la cui potenza a parità di durata è superiore a quella di Viagra, ma presenta effetti avversi maggiori. Invece Avanafil deve essere usato ad alte dosi per avere effetto, garantendo una durata intermedia. Dunque è possibile affermare che, ad oggi, sildenafil rimane ancora un farmaco certamente bilanciato in funzione della modalità di azione, piuttosto veloce, e della durata di efficacia che può protrarsi dalle 3 ore fino a un massimo di 5-6 ore, con scarsi effetti avversi”.

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 romatoday